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Il segmento testuale La II è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 37Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 565

Brano: [...]co; il 25 giugno, con l’appoggio di altri distaccamenti, consolidò il possesso della valle, bloccando la ferrovia PàrmaLa Spezia e le rotabili che portano in Liguria. Il 30 giugno fu combattuta la battaglia di Ostia Parmense e Frascaro: una colonna di nazifascisti con 10 autocarri, proveniente da Berceto, si diede alla fuga lasciandosi alle spalle 30 caduti e 80 prigionieri (la valle del Taro resterà nelle mani dei partigiani per oltre un mese). La II Brigata « Julia » fece saltare l’11 giugno il ponte sul torrente Manubio, presso Roccaprebalza; il 17, un altro viadotto sullo stesso torrente e il 24 un terzo ponte, detto del Diavolo, sulla strada BercetoBorgo Taro. Il 3 luglio, il gruppo « Cento Croci » investì le posizioni tedesche di San Pietro Croce, eliminando una ventina di nemici.

Dopo il rastrellamento del luglio

1944 e le stragi compiute dai nazisti a Strela e in altre località, vi fu un periodo di sosta p di riorganizzazione. Riprese le operazioni offensive, il 6 agosto reparti della 47a Brigata attaccarono il presidio tedes[...]

[...]elli di Medesano e Noceto. Il 26 settembre, partigiani del distaccamento « Barabaschi » assalirono un treno, lo immobilizzarono sulla linea FidenzaCremona e si impossessarono di un cannone e di alcune mitragliatrici. Il 6 settembre la I Brigata « Julia » interruppe nuovamente il ponte di Ostia Parmense e il 29 attaccò il presidio di Valmozzola, mentre uomini della 32a Garibaldi facevano saltare con le mine un tratto della strada BedoniaChiavari. La II Brigata « Julia » attacco il 20 settembre la stazione ferroviaria di Pontremoli e il 25 un’autocolonna tedesca sulla CalestanoBerceto.

Nel mese successivo, nuove azioni vengono condotte a termine nel settore EstCisa: l’1 ottobre, reparti della 12a Brigata attaccano un’autocolonna tedesca diistruggendo alcuni autocarri; il 3, è la volta di una vettura con alcuni ufficiali nazisti a bordo. La II « Julia », che opera prevalentemente sulla strada della Cisa, quasi ogni notte attacca le colonne tedesche in transito. La 32a Brigata cattura il 4 ottobre una pattuglia nemica a Santo Stefano d’Aveto, il 10 investe un’autocolonna di Brigate nere di ritorno da Passo Cento Croci, P11 fa prigioniera un’altra pattuglia a Rezzoaglio e il

17 sgomina il presidio tedesco di Bertorella.

Dopo i rastrellamenti tedeschi dell’ottobrenovembre, durante uno dei quali cadono, a Bosco di Corniglio (v.) diversi membri del Comando unico, l’offensiva partigiana riprende. La 47a Brigata attacca in dicembre [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 187

Brano: [...]i jugoslavi decisi a combattere contro i tedeschi nelle file dell’esercito di Tito. Complessivamente ne vennero costituite cinque, ognuna delle quali composta da 1.0002.000 combattenti.

La l Brigata d’Oltremare (composta per il 46% da sloveni del Litorale) nacque nell’ottobre 1943 e un mese dopo fu sbarcata nelle isole dalmate di Korcula, Vis e Dvar. In dicembre essa era compresa nel sistema difensivo di Korcula, dove subì ingenti perdite.

La II Brigata d’Oltremare, formata nel dicembre 1943, raggiunse subito l’isola di Vis. Dopo la caduta di Korcula si trasferì sulla costa dalmata con i resti della I Brigata. Insieme a questa, nel gennaio 1944 venne incorporata nel I Korpus Proletario a Dvar.

La III Brigata d’Oltremare, costituita nel febbraio 1944, in marzo raggiunse Vis e fu compresa nella 26a Divisione.

La IV Brigata d'OItremare, formata verso la metà dell’aprilp 1944, venne impegnata nel trasporto dei rifornimenti alleati dai porti italiani. Una parte di essa fu trasferita in Jugoslavia verso la fine del 1944.

La V Brigata d’Oltremare, costituita nell’autunno 1944, raggiunse la Jugoslavia verso la fine dello stesso anno e alla metà di aprile del 1945 entrò a far parte del VII Korpus.

Formazioni slave nel Maceratese

Agli internati e ai carcerati jugoslavi che al momento d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 40

Brano: [...] carcere di Imperia (v.).

Il 27.1.1944 cadde Felice Cascione. A sostituirlo nel comando delle formazioni fu designato Nino Siccardi. Nei mesi successivi le bande salirono a 25, con una forza di circa 50 uomini ciascuna, e vennero raggruppate nella IX Brigata d'assalto Garibaldi Liguria « Felice Cascione ». Nel giugno la Brigata fu elevata a Divisione, sempre al comando di Nino Siccardi e con Libero Briganti (Giulio) come commissario politico. La II Divisione « Felice Cascione » venne ordinata su 3 Brigate, denominate: 1a Brigata « Silvano Belgrano », operante tra la valle Arroscia e la valle Impero; 4a Brigata « Elsio Guarini », operante tra la valle Impero e la valle Argentina; 5a Brigata « Luigi Nuvoloni », operante tra la valle Argentina e la valle Roja ai confini con la Francia. A queste formazioni si aggiunse la Brigata Alpina Autonoma.

Il 22.12.1944 la Brigata Garibaldi « Silvano Belgrano », comandata da Giorgio Olivieri e con Carlo De Lucis [Mario] commissario politico, fu a sua volta elevata a VI Divisione « Silvio Bonfante »[...]

[...]ormazioni si aggiunse la Brigata Alpina Autonoma.

Il 22.12.1944 la Brigata Garibaldi « Silvano Belgrano », comandata da Giorgio Olivieri e con Carlo De Lucis [Mario] commissario politico, fu a sua volta elevata a VI Divisione « Silvio Bonfante » (dal nome del suo primo comandante caduto) e ordinata su 4 Brigate: 1a Brigata « Silvano Belgrano », 2a Brigata « Giovanni Berio », 3a Brigata « Ettore Bacigalupo », 4a Brigata « Domenico Arnera ».

La II Divisione « Felice Cascione » (dopo la separazione della « Beigrano ») rèsto composta della 4a e 5a Brigata e, al comando di Vittorio Guglielmo e del commissario Ivan Oddone (Kimi), operò tra la valle Impero e il confine francese.

Tra gli episodi e le località della provincia ove furono sostenute le più importanti battaglie e perpetrate sanguinose rappresaglie da parte tedesca si ricordano: Pizzo d'Evigno (19.6.1944), Villa Talla (29.6. 1944), Molini di Triora e Triora (15 luglio 1944); l’attacco a Ceva (20. 7.1944); San Bernardo di Garessio (v.) e Pievetta in vai Tanaro (25.7. 1944); la v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 384

Brano: Brisighella, Battaglia di

il 1° e il 2° plotone della l compagnia avrebbero attaccato a Monte della Siepe; il 3° a Monticino; la II compagnia si sarebbe posta a protezione e avrebbe appoggiato, con le sezioni mitragliatrici e mortai, l’attacco al Belvedere. La IV compagnia avrebbe provveduto al rastrellamento dell’abitato di Brisighella per rendere sicure e transitabili le retrovie. La III compagnia infine, schierandosi a Casa Tombe e al di là di Mezzo, attestandosi saldamente, avrebbe dovuto impedire l’afflusso di rinforzi tedeschi. L’azione ebbe inizio alle 22.30. La

I compagnia, lanciata in avanti, raggiunse Monticino e si attestò a difesa, mentre le artiglierie del 14° Reggimento polacco battevano il Monte della Siepe. Protetti dal fuoco dei polacchi, il 1° e il 2° plotone (comandati rispettivamente dal tenente Gino Tedeschi e dal sottotenente Pasquale Laudadio) raggiunsero il pendio del Monte della Siepe e si disposero all’assalto. Quando, un'ora dopo, il fuoco delle a[...]

[...]V compagnia, com’era stato prestabilito, tentò anch’essa di raggiungere il Belvedere per andare in appoggio alla

II, ma non vi riuscì.

Alle prime ore del mattino del 4, in seguito alla mancata occupazio (

ne del Belvedere, la situazione dei patrioti rimasti sul Monte della Siepe divenne critica ed essi furono costretti ad abbandonare alcune posizioni a ridosso della sommità del monte, la cui conquista era costata non pochi sacrifici.

La II compagnia, cosciente che l’abbandono del Monte della Siepe avrebbe portato al fallimento della intera operazione, con l’appoggio di un gruppo di polacchi rinnovò l’attacco a Colle Castiglioni, riuscendo a porre in fuga i tedeschi. L’attacco incalzò lungo l’erto pendio del Belvedere e qui i tedeschi, asserragliati nelle case coloniche, tentarono di farsi scambiare per polacchi, gridando in quella lingua di non sparare. Il tenente De Cesaris, non nuovo a trucchi del genere, non cadde nel tranello e a sua volta gridò agli alleati polacchi di non esporsi: avvertimento inutile in quanto questi, no[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 408

Brano: [...]ivili), esposti al ludibrio e ai colpi improvvisi dèlie formazioni partigiane, questi militari mostrarono presto segni di disgregazione. Cominciarono a diffondersi le diserzioni, a volte di interi reparti, che fucilazioni di rappresaglia e pesanti condanne detentive non riuscivano a fermare. In pochi mesi le due divisioni perdettero il 25 per cento dei loro effettivi* e, per lo scoraggiamento subentrato nei superstiti, ogni capacità militare.

La II Divisione Granatieri « Littorio », comprendente 18.500 uomini al comando del colonnello brigadiere Tito Agosti, fu inviata in Italia alla fine di ottobre 1944. La I Divisione Bersaglieri « Italia », con

14.000 uomini ai comando del generale di brigata Guido Manardi, rientrò all’inizio di dicembre. La sorte di queste due unità fu simile a quella delle precedenti.

Le bande fasciste

A parte l’esercito « nazionale apolitico » e la G.N.R. destinata ai servizi territoriali, i repubblichini costituirono vari altri corpi o formazioni inquadrate più o meno militarmente e che, nonostante le di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 171

Brano: [...]uato la lotta fino alla Liberazione: la « Valtoce », la « Redi » e la « Beltrami ». La Brigata del Popolo « Valtoce » (su 2 divisioni), nata dal Gruppo Ossola di Alfredo Di Dio (v.), alla cui morte subentreranno nei comando Eugenio Cefis, Enrico Mass ara, Rino Pachetti, avrà due distaccamenti sul Mottarone (v.) : il « Franco Àbrami », comandato da Giulio Lavarmi; e Io « Stefanoni », comandato da Renato Boeri, a guardia dell'emittente partigiana. La II Divisione Garibaldi « Redi », comandata da Aldo Aniasi [Iso), con commissario « Pippo » Coppo, avrà origine dalla 15a Brigata del Cusio che aveva unificato i distaccamenti garibaldini di Mario Vicario (Barbis), Ugo Scrittori [Mirko], «Edoardo», « Boris » e del tenente Cesare Bettini. La Divisione alpina « Beltrami » sarà comandata da Bruno Rutto. Intanto i nazifascisti intensificavano le stragi di rappresaglia: il 6 agosto, ad Anzola d’Ossola, catturarono e uccisero 13 partigiani della « Beltrami »; il 13 incendiarono l’abitato di Borgoticino (v.) e uccisero 12 ostaggi; il 23, a Suno, fucilar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 310

Brano: [...] Verzegnis a Muzzana. Dalla fine di marzo al novembre, nonostante il continuo deflusso di giovani verso le formazioni di montagna, anche le forze della « Osoppo » rimaste in pianura andarono consolidandosi. Il 4.9.

1944 fu quindi costituita una seconda Divisione « Osoppo », E come prima vi erano state la Brigata « OsoppoFriuli » di montagna e la Brigata « Osoppo Territoriale » di pianura, così a fianco della I Divisione « OsoppoFriuli » sorse la II Divisione « OsoppojFriuli ». Ne venne eletto comandante Eugenio Morra (Ottavio) e, come delegato

o commissario politico, fu designato dai due partiti patrocinatori Faustino Barbina [Ponte).

La II Divisione « OsoppoFriuli » aveva, secondo un documento del

15.10.1944, una forza di 3,000 uomini. Certamente questi non erano tutti attivi, ma certo ugualmente esposti ai rischi delle delazioni, delle vessazioni e deportazioni, più ancora che non i partigiani di montagna, per i quali le « zone libere » assicuravano, sia pure instabili, una protezione.

La Divisione comprendeva 22 Battaglioni, raggruppati in 2 Brigate (Brigata « G. Savorgnan », Brigata « Muratti ») e in 3 Gruppi (Gruppo Battaglioni « Osoppo Destra Tagliamento », allora uniti alla « Garibaldi » locale nella Brigata Mista «[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 316

Brano: [...]ale fissa con 15 letti che però potè funzionare solo per un certo periodo. I medici Alpeggiai, Ferrari, Marenzi e Pannullo furonop in varie epoche aggregati alle diverse Brigate della Divisione. Sempre neH’Oltrepò, in valle Versa, la Divisione Matteotti « Dario Barni » aveva il proprio servizio sanitario diretto da un infermiere [Mister], mentre per i casi più gravi si appoggiava al servizio sanitario della IV Divisione Garibaldi « Gramsci ».

La II Divisione G.L. « Masia » poteva invece contare sull’aiuto di un gruppo di medici che prestavano la propria saltuaria collaborazione: il dott. Perla che, a Romagnese (Pavia), dirigeva un’infermeria divisionale a disposizione di partigiani di varie formazioni; i medici Gubernoli, Chiesa, Gandini, Nasani e Rettanni.

Infermerie e ambulatori interdivisionali erano stati organizzati in diversi altri Comuni dell’Oltrepò e a Castel San Giovanni (Piacenza). Altri medici in servizio partigiano nella zona erano Bongiovanni e Mangiarotti di Casteggio, Sara di Corvino.

Nel Comasco il servizio sanita[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 497

Brano: [...]ruggendo due cacciatorpediniere.

La proditoria aggressione giapponese a Pearl Harbour nella iconografia fascista (1942)

Alle 10 l’attacco era cessato. Con la sola perdita di 9 caccia, 15 bombardieri da picchiata e 5 aerosiluranti (sui 384 aerei impiegati), i giapponesi erano riusciti a mettere fuori combattimento l’intera forza operativa della Pacific Fleet. Inoltre perirono nell’attacco 4.000 marinai americani.

Bibliografia: L. Sarago, La II Guerra mondiale, Milano, 1977.

G.Ta.

Pecchioli, Ugo

N. a Torino il 14.1.1925; pubblicista. Studente al Liceo d’Azeglio di Torino, nel 1943 ebbe i primi contatti con elementi antifascisti durante gli scioperi del marzo. Dopo 1*8.9.

1943 prese parte alla Guerra di liberazione, partigiano combattente nella formazione « Arturo Verraz », operante in vai di Cogne (Aosta). Nell’estate 1944, incaricato di organizzare il rientro in Italia di antifascisti italiani rifugiati in Svizzera, compì diverse missioni portando a Cogne gruppi di resistenti, fra cui Walter Fillak e Gianfranco Malfatti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 796

Brano: r

Proletkul’t

dell’intemazionale operaia (quella politica, quella sindacale e quella cooperativa) una quarta branca, il movimento di cultura proletaria, organizzato nazionalmente e internazionalmente.

La II Internazionale non è stata capace di creare questo movimento; essa ha solo immiserito e atrofizzato la concezione di cultura proletaria nella molteplicazione sterile delle università popolari, di riformistica memoria. Il movimento di cultura proletaria, nel significato rivoluzionario che a questa espressione ha dato in Russia il compagno Lunaciarskij e neH'Occidente Henri Barbusse, tende alla creazione di un nuovo costume, di nuove abitudini di vita e di pensiero, di nuovi sentimenti: tende a ciò, promuovendo, nella classe dei lavoratori manuali e intellettuali, lo spirito di ricerca nel camp[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La II, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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